WORK TRANSFORMATION
Le regole del lavoro cambiano e le aziende vanno verso un nuovo futuro ibrido
Il mese di Aprile ha segnato la fine dello stato d’emergenza in Italia e, anche se il “regime semplificato” per il lavoro agile è stato prolungato fino al 30 giugno, le aziende stanno già pensando a come muoversi dopo. Sono tanti i fattori da tenere in considerazione, dalla leadership alla tecnologia. In questo articolo li analizziamo per capire quali faranno la differenza nel lavoro del futuro.
Dall’inizio della pandemia abbiamo assistito a un vero e proprio esperimento mondiale legato al mondo del lavoro. Ora, secondo le ultime ricerche disponibili, l’hybrid work è qui per restare, anche se con qualche modifica. Abbiamo infatti i dati sufficienti per valutarlo in modo chiaro e passare da una fase di sperimentazione a una di perfezionamento. Vediamone alcuni:
Secondo PWC, la maggior parte dei leader aziendali ha affermato che, con il lavoro ibrido, la propria organizzazione ha ottenuto risultati migliori rispetto alle prestazioni delle persone negli ultimi 12 mesi. Meno di un terzo degli stessi leader crede però che in questo modo riusciranno a costruire alti livelli di fiducia tra i team e i loro responsabili.
L'indagine di Gartner relativa all’hybrid work del 2021 ha rivelato che molte persone hanno sofferto di un sovraccarico virtuale a causa delle continue call e di uno stato di lavoro "sempre attivo". Alexia Cambon, direttrice dello studio Gartner HR, afferma
Quando le persone sperimentano livelli elevati di affaticamento, le loro prestazioni diminuiscono fino al 33%, i sentimenti di inclusione diminuiscono fino al 44% e hanno fino al 54% in meno di probabilità di rimanere nella stessa azienda.
Nel futuro del lavoro, secondo Mckinsey, 9 organizzazioni su 10 mixeranno lavoro a distanza e in sede. L’aumento di produttività riscontrato però sarà costante solo se i leader sapranno affrontare le ansie che provano le persone e il rischio di burnout associato a queste nuove modalità.
Il 2022 Hybrid Work Report di Hubspot evidenzia che il 90% degli intervistati ha avuto a che fare con sensazioni legate al burnout e il 75% ha detto di sentirsi oberato di lavoro o non abbastanza supportato dall’azienda.
È evidente come l’urgenza di trovare nuovi modi di connettersi a distanza abbia portato le aziende a fare velocemente delle scelte, ma il cambiamento tecnologico è un tema prima di tutto culturale e il modo in cui mettiamo in pratica l’hybrid work può ancora migliorare.
Certo, c’è ancora qualche scettico, ma solo perché sta guardando all’hybrid work come a una soluzione temporanea e non un nuovo modo di vivere la produttività e il business.
Pensiamo per esempio alla Gen Z, che tra qualche anno rappresenterà la maggioranza della forza lavoro. Da nativi digitali sono passati a essere “nativi ibridi”: molti hanno cominciato a muovere i primi passi della loro carriera dopo il 2020, quindi lo smart working e il lavoro ibrido sono tutto ciò che conoscono. Per le aziende che desiderano continuare a crescere e attrarre nuovi talenti è importante tenere conto di queste variabili. In particolare, sono tre gli step in grado di fare la differenza nel modo in cui le organizzazioni gestiranno il lavoro ibrido nel futuro:
mettere di nuovo al centro le persone (basta chiamarli dipendenti, o peggio, utenti)
adottare nuove forme di open leadership, più fluide ed efficaci
aiutarsi con nuove tecnologie pensate per creare workplace sempre più flessibili e inclusivi.
Molte organizzazioni stanno valutando un nuovo modello incentrato sulle persone e sull’analisi del sentiment per migliorare le loro prestazioni in un ambiente ibrido. Se fino a pochi mesi fa si parlava solo dell’anywhere-anytime, adesso a queste esigenze si aggiungono i temi della calm technology, della costruzione di spazi virtuali per la connessione umana e della loro intersezione con la cultura e la tecnologia. L’hybrid work del futuro vede infatti questi ultimi elementi lavorare insieme per rimuovere qualsiasi attrito e favorire collaborazione, diffusione della conoscenza ed engagement in tutti i luoghi e modi in cui le persone lavorano.
Tra i vantaggi del lavoro ibrido, c’è la possibilità di passare da un ambiente d’ufficio allo smart working in base alle loro esigenze e obiettivi. Un ruolo importante in tutto questo è quello della tecnologia, a cui viene chiesto di dare voce alle persone in azienda, fornire gli strumenti per acquisire informazioni dal campo e che aiuti a guidare l'innovazione.
Semplicità, fluidità e la capacità di sviluppare un ambiente collaborativo, come un digital workplace, diventano quindi caratteristiche fondamentali per permettere di interagire nel miglior modo possibile e aumentare la produttività e la motivazione sul lavoro, anche a distanza. Tutto questo consente alle aziende di trasformarsi in organizzazioni sociali dove online e offline offrono le stesse opportunità di crescita del business.
L’hybrid work porta spesso con sé una riorganizzazione aziendale. Chi decide infatti quali sono gli strumenti per gestirlo al meglio? Una volta era compito solo dell’IT manager, quando presente. Oggi invece si stanno sviluppando forme di leadership peer to peer più dinamiche dove diventa leader chi in quel momento ha le capacità e la conoscenza necessarie per prendere decisioni di successo.
Il punto chiave è che si tratta di nuovi modelli di leadership che si basano sulle competenze, dove il livello di partenza è uguale per tutti, a patto che ognuno venga debitamente formato e sia in possesso dei dati necessari per decidere. Ognuno diventa responsabile sulla base del valore espresso nel percorso che porta l’intero team a raggiungere l’obiettivo.
- Cristiano Boscato, EVP di Injenia
Con il lavoro ibrido le persone in azienda possono agire al pari di imprenditori tecnologici. Se necessitano di un nuovo tool per lavorare da remoto sono le prime a farlo presente così come i responsabili di reparto, conoscendo meglio la materia, sono in grado di individuare, tra le tante offerte, la soluzione più adatta. In questo modo tutti acquistano più consapevolezza degli strumenti che usano e hanno lo spazio per ragionare in termini di business.
Nel complesso, il lavoro ibrido contribuisce a trasformare la cultura aziendale, avvicinando le persone alla tecnologia, oltre a ridurre i costi e migliorare l'equilibrio tra lavoro e vita privata. Nei prossimi mesi, finita la situazione di emergenza, le aziende saranno impegnate a perfezionare quello che già è stato fatto per sfruttare ancora di più le potenzialità dell’hybrid work.
Dal punto di vista della tecnologia investiranno sempre di più in flessibilità e sicurezza delle infrastrutture, in spazi di lavoro che diventano il prolungamento virtuale dell’ufficio e in strumenti sempre più naturali per gestire i processi e la comunicazione nel day-by-day.
Injenia, Premier Partner Google Cloud, è al fianco delle aziende in questo percorso di trasformazione digitale e mette a disposizione soluzioni innovative per rispondere alle esigenze dell’hybrid work del futuro, che vede ufficio e smartworking sempre più interconnessi. Il risultato a cui miriamo è una tecnologia che si adatta perfettamente al modo di lavorare delle persone, non il contrario, in modo che siano sempre libere di collaborare e gestire l’operatività nel modo più semplice, felice ed efficiente possibile.
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