WORK TRANSFORMATION
Il futuro del lavoro parte dalla città emiliana e passa da tutte le aziende che hanno scelto flessibilità e produttività.
Il panorama italiano è drasticamente cambiato negli ultimi mesi non solo dentro gli uffici, ma anche nei centri urbani che hanno dovuto adattarsi al nuovo ritmo e alle esigenze delle persone. Secondo Nomad List, la community che si occupa di individuare i posti migliori in cui vivere, lavorare e viaggiare per i lavoratori da remoto, Bologna è in testa nella classifica delle città migliori in Italia per lo smart working. Un riconoscimento che prende in considerazione l’opinione diretta delle persone e dimostra come il capoluogo emiliano e le aziende che lo popolano abbiano messo in pratica con efficacia quel paradigma di lavoro innovativo in grado di svincolare la produttività individuale e di team dallo spazio fisico dell’ufficio, dall’orario fisso e dal controllo di presenza.
Se finora lo smart working è stato principalmente adottato in risposta all’emergenza sanitaria, ora le imprese devono organizzarsi per ciò che verrà dopo. L’86% dei lavoratori afferma di voler mantenere attiva questa modalità in maniera permanente e, in futuro, nella maggioranza delle imprese si alterneranno giornate di lavoro da remoto e in presenza, secondo le logiche dell’Hybrid Work. Questo per le persone significa innanzitutto poter scegliere come preferiscono lavorare e per le città essere pronte ad accogliere il cambiamento culturale, a partire dai bisogni di business delle aziende e da quelli dei singoli lavoratori.
Per stilare la classifica che ha premiato Bologna sono stati presi in considerazione indici sul costo della vita, la velocità della connessione a Internet, la socialità e sicurezza. Tutti fattori determinanti che contribuiscono a creare l’ambiente adatto per sperimentare i vantaggi di flessibilità, collaborazione e produttività propri dello smart working.
Il Comune di Bologna ha concorso a rendere la città un punto di riferimento grazie agli investimenti fatti per permettere ai suoi dipendenti di usufruire dei benefici del lavoro da remoto. Il progetto, iniziato nel 2019 e portato avanti dal Comune in collaborazione con Injenia, rappresenta un esempio virtuoso di smart working nella Pubblica Amministrazione. Si inserisce in un quadro più ampio che mette al centro i cittadini del territorio bolognese e punta ad aumentare il benessere delle persone, favorire l’innovazione organizzativa delle imprese e dare impulso allo sviluppo sostenibile della città.
Uno degli elementi chiave del cambiamento è stata la creazione di un digital workplace per tutti i dipendenti e collaboratori del Comune. Un processo reso possibile dalla scelta degli strumenti adatti e dalla formazione culturale del personale. Insieme a Google Cloud, Injenia ha supportato il comune nella migrazione dell'intera forza lavoro su Google Workspace, piattaforma che ha permesso di tenere tutte le commissioni consiliari e le sedute del Consiglio comunale in videoconferenza durante la pandemia e oggi consente una modalità di lavoro rapida ed efficace, a prescindere dal luogo in cui trovano le persone.
Si è trattato della prima esperienza di questo tipo in un grande Comune italiano e, anche per questo, è stato fondamentale sviluppare una nuova cultura collaborativa che sfrutta il digitale. Per farlo Injenia ha ideato un percorso ad hoc di Change Management, affiancando i lavoratori nei mesi successivi all’adozione della piattaforma.
Il rischio quando si parla di smart working è intenderlo come una semplice modalità di lavoro da remoto o una risposta a momenti critici ed eccezionali come la pandemia. In realtà rappresenta la reale possibilità di collaborare, comunicare ed essere produttivi indipendentemente dal luogo, dall’orario e dal device a propria disposizione.
Il Real Smart Working è il punto di arrivo di una trasformazione profonda che riguarda tutti gli aspetti della vita quotidiana dei cittadini a partire dal contesto aziendale in cui lavorano. Le imprese che adottano questa modalità vanno oltre le abitudini radicate per adattare nuovi processi e investire in modi di ingaggio delle persone differenti.
L’approccio di Injenia allo smart working parte da questi presupposti, ponendosi l’obiettivo di aiutare le aziende non solo a trovare gli strumenti giusti, ma anche a conquistare un nuovo modello organizzativo e culturale. La metodologia che Injenia ha elaborato per accompagnare le imprese verso il Real Smart Working è basata su 5 pilastri, le cui iniziali vanno a comporre la parola C.U.O.R.E: cultura, uomo, organizzazione, regole ed economics. Un insieme di fattori che vanno pensati e ragionati sulla base di un nuova dimensione del lavoro e che partono da ciò che rende un’azienda di successo: le persone.
Scopri la metodologia per lo smart working che mette al centro le persone.
L’esperienza maturata in progetti di successo per importanti aziende ha reso Injenia la prima realtà italiana a ottenere la specializzazione Work Transformation Enterprise da Google Cloud. Un riconoscimento che indica la direzione verso cui l’azienda punta e che la rende uno dei protagonisti che hanno attivamente contribuito a rendere Bologna una delle città più adatte allo smart working in Italia.
Per ulteriori informazioni visita ora il sito dinova.one